Impianti Biologici
La depurazione dei reflui avviene attraverso tecnologie basate su fenomeni naturali riprodotti in ambienti creati artificialmente; questo consente di poter controllare i parametri che li regolano in maniera ottimale e velocizzare così tutte le reazioni volute.
L’impianto biologico a fanghi attivi è composto da varie sezioni secondo quelle che sono le utenze da asservire; la fase di ossidazione areata può essere preceduta da una grigliatura preliminare, da una degrassatura, da una sedimentazione primaria o da una vasca di equalizzazione; in alcune situazioni viene inserita una vasca di denitrificazione nel ciclo depurativo.
Ogni stadio correttamente inserito all’interno della filiera, garantisce un miglior rendimento depurativo e un minor costo di gestione complessivo. Tutti i trattamenti primari riportati sono generalmente contemplati negli impianti consortili oltre i 500 – 1000 abitanti equivalenti, tutto e quanto per permettere al refluo processato di rispettare allo scarico le tabelle di riferimento riportate nel D.lg. 152/06.
La depurazione biologica è un processo che ha come principale protagonista il ciclo dell’azoto interpretato da una comunità di organismi viventi (batteri e variegata microfauna) che, sia in ambiente naturale (autodepurazione) che artificiale (impianti di trattamento ad ossidazione biologica accelerata), portano alla degradazione delle sostanze inquinanti presenti nelle acque, attraverso processi di mineralizzazione della sostanza organica e raccolta di queste in un materiale semisolido (fango di esubero) separato in seguito dalle acque per sedimentazione. La fase di ossidazione areata costituisce la prima e fondamentale parte del processo indicato, come pure il successivo stadio di sedimentazione (statico o dinamico con raschia fango motorizzato) assieme agli opportuni sistemi di ricircolo ed estrazione dei fanghi attivi.
Accessori al trattamento indicato, possono essere: sistemi di disinfezione finale, filtrazioni su sabbie quarzifere, strumenti di misura dei potenziali Ph e Rx per la vasca di equalizzazione e dell’ossigeno disciolto per le vasche di ossidazione, macchine per la disidratazione dei fanghi di esubero, telecontrolli ed accessori vari.
Quando utilizzarlo
L’impianto è particolarmente indicato (preso come riferimento anche il piano di tutela delle acque della regione marche PTA), per il trattamento delle acque civili di piccole (privati) e grandi comunità (biologici comunali); trova poi utilizzo esclusivo per attività tipo mattatoi e macellazione carni, industrie di lavorazione del pesce, ristoranti e cantine, allevamenti e canili, oltre alle lavanderie industriali ed artigianali e agli autolavaggi per la degradazione integrata nel processo depurativo dei tensioattivi; rappresenta inoltre l’ultima fase depurativa delle filiere di trattamento dei percolati di discarica e per tutte le situazioni in cui vi sia un rapporto COD/Bod5 sufficiente per l’attivazione e mantenimento del processo depurativo.
Con un’attenta valutazione del lay-out aziendale è possibile recuperare in parte le acque trattate destinandole a specifici utilizzi secondari, come obbiettivo per una ecologica valutazione di impatto ambientale integrata.